Morandi A.: In nome della liberta'
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In nome della libertà
Diario della guerra di Spagna 1936-1939
Aldo Morandi
Pagine: 248
Codice: 13471
EAN 9788842529583
Collana: Testimonianze fra cronaca e storia - 1939-1945: Seconda guerra mondiale
«Alla sera nuova partenza, siamo ancora in treno, un convoglio sgangherato, la locomotiva perde fumo e vapore da ogni parte, i vagoni molto vecchi hanno i terrazzini alle due estremità. I posti scarseggiano, si viaggia stretti, ma abbiamo sonno e dormiamo gli uni addossati agli altri.»
Aldo Morandi è stato una figura di spicco dell'antifascismo e del nascente Partito Comunista Italiano. Nel novembre 1936, dopo anni di dissidenza interna al Partito Comunista Russo, parte per la Spagna con le Brigate Internazionali.
Il suo diario è un diario della Guerra di Spagna che comincia dall'arruolamento a Parigi, da dove parte per Albacete per assumere il comando del Battaglione Misto. Battaglia dopo battaglia, da Madrid all'Andalusia e all'Estremadura, nelle pagine di questo diario rivive in tutta la sua drammaticità la Guerra di Spagna. Morandi arriverà fino al grado di comandante dell'VIII corpo d'armata. Il suo diario ci conduce attraverso l'eroismo e le contraddizioni politiche e militari delle Brigate Internazionali. Particolarmente drammatica la vicenda di Delasalle, il volontario francese che abbandonò l'unità di cui aveva il comando provocando un disastro nello schieramento repubblicano.
Morandi, che fu presidente del tribunale che condannò a morte il francese, chiarisce alcuni aspetti non ancora noti di questa vicenda che provocò un grande dibattito (si profilava l'ipotesi di un regolamento di conti interno alle Brigate). Questo diario è anche un racconto misurato delle contraddizioni politiche, militare e sociali che - complice l'indifferenza delle grandi democrazie - portarono alla sconfitta della repubblica spagnola.
L'autore
Aldo Morandi (1896-1975), ufficiale durante la Grande Guerra, nel 1921 aderì al partito comunista e venne espulso dall’esercito. Arrestato e condannato più volte per attività contro il regime fascista, si rifugiò all’estero e poi si trasferì in Unione Sovietica. Dopo lo scoppio della guerra in Spagna partecipò alle operazioni militari prima in Andalusia e a Madrid come Capo di Stato Maggiore della XIV Brigata Internazionale, poi alla battaglia del Jarama al comando di due battaglioni spagnoli, quindi ancora in Andalusia al comando del XX Battaglione Internazionale, la cui IIª Compagnia era comandata da Roland Dart, con John Gates come Commissario (ambedue americani) . In seguito alla vittoria degli insorti franchisti fu internato in Francia. Raggiunta poi la Svizzera, rientrò in Italia nel 1945, alla fine della guerra, proseguendo la sua attività in campo politico.
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