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Ne La macchina del Tempo, servendosi di una mezzo fantastico che gli permette di vagare nel tempo, l'Autore si spinge avanti negli anni, in un immaginario viaggio nell'802.701, ed espone i risultati cui sarà pervenuta l'umanità nella cieca e affannosa corsa verso il benessere "programmato". Prive ormai di stimoli, le intelligenze, assopite e inutili, si spegneranno definitivamente e le due eterne classi sociali, i ricchi e i poveri, esisteranno sempre, livellate sì, ma a uno squalli stato di "inumanità": ridotti a miniature senza forze e senza cervello i primi, bruti e sanguinari, simili a bestie, i secondi. Ecco il risultato finale del progresso! E un profondo ammonimento esce da queste pagine, dove Wells mette in guardia l'uomo dal seguire solo il benessere, trascurando le alte esigenze e i doveri connessi alla sua natura.
Copertina di Graziella Sarno
Disegni al tratto di Paolo Ghirardi
Traduzione dall'inglese di Piccy Carabelli
pag. 120
13x20,5 cm
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