Mian N.: Karadzic
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Karadzic
Carnefice psichiatra poeta
Marzio G. Mian
Presentazione di Indro Montanelli
Pagine: 136
Codice: 13578
EAN 9788842520047
Collana: Testimonianze fra cronaca e storia - Le nuove guerre
A pochi giorni dalla pace, ottenuta dall'America con «la pistola alla tempia» chi meglio di Radovan Karadzic incarna la cupa sintesi tra vittima e canefice, tra speranza e tragedia? Nessun libro è stato ancora scritto su questo personaggio, complesso, inquietante eppure così rappresentativo della sua terra e della tragedia balcanica tanto da esserne l'icona vivente. «Un micidiale distillato balcanico» lo definisce Indro Montanelli nella presentazione.
Questo volume nasce dall'incontro dell'Autore con Karadzic, durante vari viaggi in Bosnia. Attraverso l'approfondimento della sua vicenda personale, si possono aggiungere nuove chiavi d'interpretazione - anche psicanalitiche - a eventi per molti ancora incomprensibili. Si vedrà perché e come lo psichiatra sia stato scelto, costruito e usato scientificamente dalla élite nazionalista serba; che la psichiatria è stata un elemento portante nel disegno «grandeserbo» e la madre della pulizia etnica; come Karadzic da fantoccio, sia diventato un elemento di disturbo nella scacchiera di Slobodan Milosevic, il Burattinaio dei Balcani; che la poesia è all'origine delle sue folli scelte. È egli stesso a raccontarsi. Numerosi testimoni (compresi famigliari e amici) ed esperti ritraggono un uomo che per alcuni è un mostro e per altri uno come tutti noi.
Karadzic, condannato per genocidio dal tribubale internazionale dell'Aja, è riuscito a farsi dichiarare guerra dalla Nato, a spaccare nuovamente l'Europa in due blocchi, a tenere in ostaggio la politica del dopo Guerra Fredda, a impersonare - dopo quattro anni in cui ha dominato anche sui nostri teleschermi - il ruolo sinistro di simbolo della guerra.
L'autore
Marzio G. Mian, giornalista professionista dal 1988, nato in Friuli, laureato in lettere a Padova, ha svolto studi alla Columbia University e ottenuto il praticantato al «Progresso Italo-americano » di New York. Corrispondente all'Agenzia Giornali Associati dagli Usa, è rientrato in Italia nel 1988. Fino al 1992 si è occupato della crisi est europea per la stessa Agenzia e per «La Provincia di Como». Assunto al «Giornale» di Montanelli vi è rimasto fino al giugno 1994 lavorando al settore Internazionale e collaborando con Esteri e Cultura. È quindi passato all'«Informazione», incaricato della politica estera. Collabora con pubblicazioni italiane e straniere.