Wodehouse P.G.: Il bastardo
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Il bastardo
P.G. Wodehouse
Pagine: 48
Codice: 61202
EAN: 9788879340502
Collana: arCANI&C.
«Ho sempre saputo – e nessuno me l’ha mai tenuto nascosto – di non essere un bel cane. Nemmeno mia madre mi ha mai creduto bello. Pur non essendo Gladys Cooper, non esitò mai quando si trattava di criticare il mio aspetto. Difatti, trovai ancora qualcuno della stessa opinione. La prima cosa che la gente diceva parlando di m e era: «Che brutto cane!» …Dunque sono un bastardo. Non posso farne a meno. E’ nella mia stessa natura. Mi piacciono gli uomini. Mi piace l’odore delle loro scarpe, il sentore delle loro gambe e il suono della loro voce. Sarà una debolezza, ma basta che un uomo mi parli, e sento un fremito lungo la spina dorsale e agito la coda…»
Un cane ironico e spensierato che ripercorre i suoi ricordi di vita vissuta a stretto contatto con gli umani, tra alti e bassi.
L'autore
Pelham Grenville Wodehouse (Guildford, Surrey, Inghilterra, 1881; New York, 1975) è comunemente considerato uno dei pochi grandi umoristi del nostro secolo. Famoso in tutto il mondo, ha scritto oltre novanta romanzi, una ventina di volumi di racconti ed è stato coautore di numerose commedie musicali. Dopo gli studi al Dulwich College, dove riceve un’educazione tradizionale, Wodehouse lavora inizialmente in una banca e poi viene assunto come redattore dal London Globe. Dal 1909 soggiorna spesso in Francia e negli USA. Nel giugno del 1940 l’invasione tedesca della Francia sorprende lui e la moglie nella loro villa di Le Touquet: Wodehouse finisce dapprima in un campo di concentramento ma poco dopo, avendo compiuto i sessant’anni, viene rilasciato in base alla Convenzione di Ginevra. Si ferma a Berlino dove tiene alcune conversazioni scherzose, ironizzanti le sue disavventure di prigionia, alla radio statunitense CBS per rallegrare gli americani che vivono e lavorano in Germania. Queste registrazioni vengono però utilizzate dai tedeschi che le diffondono a mo’ di propaganda in Gran Bretagna. In conseguenza di ciò i libri dello scrittore vengono proibiti in tutte le biblioteche pubbliche inglesi. E nel 1944, quando gli americani liberano la Francia, Wodehouse, tornato nel frattempo a Parigi, viene arrestato come collaboratore filo-nazista. Dopo un’inchiesta, viene scagionato, ma ferito e amareggiato, emigra negli USA e nel 1955 prende la cittadinanza americana. Morirà all’età di 94 anni.