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Cesarotti M.: Poesie di Ossian antico poeta celtico

: In listino

: Letteratura

: Ugo Mursia Editore

Prezzo di listino €49,00 €49,00

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Melchiorre Cesarotti 
POESIE DI OSSIAN ANTICO POETA CELTICO
A cura di Guido Baldassarri

L’Ossian di Cesarotti è un crocevia importante della cultura italiana ed europea fra Sette e Ottocento.

Per circa quarant’anni (1763-1801) Melchiorre Cesarotti lavorò alla traduzione in versi dei Poems of Ossian dello scozzese James Macpherson, apparsi a stampa per la prima volta fra il 1762 e il 1763, e destinati a uno straordinario successo editoriale e di pubblico in ambito europeo. Il Cesarotti, che difese ripetutamente la tesi dell’antichità dei Poems, attribuiti a Ossian figlio di Fingal (III secolo d.C.), volle corredare la sua traduzione di una serie imponente di apparati eruditi e interpretativi, strettamente funzionale all’acclimatazione in Italia di uno dei più celebri «falsi» di tutti i tempi. Le ragioni anche polemiche della traduzione cesarottiana, intesa allo «svecchiamento» della tradizione letteraria italiana nel nome di un «primitivo» che fa premio, in virtù del «sublime», ma anche dell’«umanità» e del «sentimento», sui modelli idolatrati degli «antichi» e soprattutto su Omero, comportano poi in effetti, anche per la qualità dei risultati, un sostanziale rinnovamento della lingua poetica italiana, con esiti di cui faranno gran conto le generazioni successive da Alfieri e Monti a Foscolo e Leopardi.

Melchiorre Cesarotti (1730-1808), traduttore, saggista e poeta in proprio, a lungo professore presso lo Studio di Padova, è personaggio di spicco della cultura veneta e italiana del secondo Settecento. Traduttore di Eschilo e Pindaro (1754), ma anche di due tragedie di Voltaire (1762), il Cesarotti pubblicava nel 1763 la prima edizione delle Poesie di Ossian: il successo dell’opera, in ambito non solo italiano, sarebbe stato confermato dalla seconda edizione del 1772. Nel 1768 il Cesarotti veniva chiamato a Padova a ricoprire la cattedra di lingua greca ed ebraica; undici anni più tardi era nominato segretario della sezione di belle lettere dell’Accademia di scienze, lettere e arti di quella città. Ma gli scritti più significativi di questi decenni sono i due saggi Sulla filosofia del gusto e Sopra la lingua italiana (poi ristampato nell’edizione di Pisa col titolo di Saggio sulla filosofia delle lingue sotto il quale è comunemente noto), dati per la prima volta alle stampe nel 1785. Alla traduzione tornava poi il Cesarotti pubblicando, a partire dal 1786, una versione letterale dell’Iliade munita di ampi corredi critici ed eruditi. Accanto alla traduzione in prosa, il Cesarotti offriva anche una versione poetica, o meglio un rifacimento dell’Iliade, che approderà infine, con margini anche più ampi di autonomia, a La morte di Ettore.

Pagine 1.296
Euro 49,00
Codice 21764C
EAN 9788842558415