Emilio Magni: Pulenta e poeucc
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Emilio Magni
PULENTA E POEUCC
Gaudiosi, grassi bagordi
e sofferti pentimenti
per la «pulenta e osei»
«Perché la “pulenta e osei” fosse quella giusta,
doveva anzitutto contare sugli uccellini
dal becco gentile...»
Gialla, morbida e fumante, la polenta – che per secoli è stata l’unico alimento sulla tavola di intere famiglie di contadini – nell’immediato dopoguerra si trasforma in vera e propria leccornia per accompagnare le carni affogate in sughi saporiti e grassi. Emilio Magni ci guida nelle osterie della Brianza girovagando tra ricordi emozionanti, racconti di antica gente e tavolate imbandite quando trasgredire a tavola non era un peccato. Ma anche per la cucina del popolo i tempi sono cambiati. E così si sono fatti avanti riflessioni e pentimenti, prima timidi, poi sacrosanti: basta con gli uccelletti affogati nel sugo grasso. Occorre proteggere la natura, non mangiarla. La «polenta e osei» al giorno d’oggi è diventata un peccato.
Emilio Magni, giornalista professionista, è stato redattore a «La Provincia di Como» e a «Il Giorno». Appassionato della sua terra, la Brianza, ha scritto numerosi saggi sulle tradizioni popolari tutti pubblicati con Mursia: Il dialetto dei mestieri perduti (2007), Ciumbia che bèla tusa (2008), Storie di paese (2009), A Milàn i morön fan l’üga (2011), El pancott e altre delizie (2016), Il sorriso della cassoeula (2018), El risott cun l’unda (2019). Sempre per Mursia ha scritto anche i romanzi Richén, principe della zolla (2012) e Il malnatt (2016).
Pagine 146 (testo: 140 + inserto: 1/6)
Euro 15,00
Codice 16093S
EAN 9788842563556
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