IL VERO LEONARDO IN “LA ROBA E LA LIBERTÀ”
DI FABIO E GUIDO LOPEZ
Dove reperire l’autentica storia del genio toscano nel suo tempo, fra possesso della Roba e ricerca della Libertà.
“Fare macrostoria con microstoria per materia prima: cioè, idee larghe e suggestive, esempi e modelli stretti e precisi. Credo soltanto alla storia totale. E credo che lo scopo supremo, raramente ottenuto ma da non dimenticare mai come ideale, è l’opera d’arte, costruita con materiale scientificamente autentico.”
(Roberto Lopez, sterling professor Yale di storia medievale)
“Ricostruire la vita di Leonardo da Vinci attraverso pura fantasia, non adeguatamente supportata dalle fonti, ci porta fuori strada a fraintendere il messaggio che l’uomo, l’artista, lo scienziato ci ha lasciato.”, dichiara Fabio Lopez che riprendendo e approfondendo il lavoro del padre Guido Lopez in “La Roba e la Libertà. Gli Sforza, Leonardo e Ludovico” (Mursia, pagg. 482, Euro 24,00), ricostruisce la vita di Leonardo da Vinci con un viaggio nella Milano a cavallo tra medioevo ed età moderna, con il piglio divulgativo dei narratori e il rigore scientifico delle fonti. Un testo, plaudito dal prof. Carlo Pedretti illustre leonardista, che ci conduce a conoscere e riconoscere i protagonisti del rinascimento milanese attraverso gli scritti del Maestro, i documenti dell’epoca, le ambascerie ducali, e talune deduzioni fra il possibile e il probabile che tali materiali ci offrono. Scoprendo, per esempio, che il colossale Cavallo Sforza elaborato da Leonardo non sarebbe passato dalla porta, che le Vergini delle Rocce furono forse tre e non due, due invece furono le versioni del più celebre ritratto del mondo che uscirono dall’atelier vinciano, mentre una soltanto fu l’opera militare effettivamente realizzata, le cui fondazioni sono andate distrutte durante i lavori della metropolitana milanese negli anni ’60 scorsi.
Una lettura tutta d’un fiato veritiera ed avvincente di quello che è stato il grande Genio.
Ludovico il Moro è l’ambizione, il potere, la roba. Leonardo è l’essenza della libertà, nell’opera e nell’esistenza. Il genio scompare e ricompare, segna con la sua presenza e i suoi capolavori il confine dell’epoca che muore e il presagio di quella che verrà. Ma la vera protagonista è la Milano fra il XV e il XVI secolo, città che primeggia in Europa nell’industria, nell’arte, nella metallurgia, nella produzione di sete e broccati, nella stampa, nella conduzione agricola delle proprie fertili terre, tanto florida quanto al centro di contese di opposte fazioni e potenze. Le vite di Leonardo e Ludovico, coetanei (1452), corrono parallele nelle proprie «sperienze» in Toscana e in Lombardia per incontrarsi e intrecciarsi dopo trent’anni, al pari di un «vinci»: quel nodo continuo a tre occhielli che il genio toscano riproduce per ogni dove, nei suoi fogli, nell’abito di Monna Lisa e in quello di Cecilia, come nella Sala delle Asse.
Questo libro, uscito nella sua prima veste nel 1982 per la penna di Guido Lopez, è stato ora integralmente aggiornato e integrato dal figlio Fabio, con un racconto dall’avvento di casa Sforza fino al 1513, quando Leonardo se ne va dalla città e non vi fa più ritorno. Una fluida narrazione con una messe di novità documentali, curiosità, aneddoti e mappe originali per leggere la Milano del Rinascimento.
Guido Lopez (1924-2010), giornalista scrittore e storico, esponente di spicco della società civile milanese, ha lavorato alla Mondadori come capo ufficio stampa per tredici anni, ha scritto per «Epoca», «la Repubblica», «Il Giorno», «il Millimetro» e «Diario». Autore di noti libri su Milano e la sua storia, fra cui Milano in mano per Mursia, nonché di testi sui Visconti, gli Sforza e Leonardo da Vinci. Ambrogino d’Oro della città, per molti anni fu presidente dell’Università Popolare di Milano. Il suo archivio personale è dichiarato d’interesse storico.
Fabio Lopez (classe 1953), figlio dell’Autore, è architetto. Per molti anni ha diretto importanti uffici pubblici per l’ambiente, la natura, la mobilità sostenibile (Parco delle Groane, Province di Milano e Monza, Comune di Milano). Ha raccolto l’eredità culturale del padre mantenendo vivi i suoi scritti, in primo luogo Milano in mano. Nel 2019 ha aperto a Como le celebrazioni ufficiali del Cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo con una lectio al Broletto davanti alle autorità e a un foltissimo pubblico.
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